Quando i bambini si amano per quello che sono e si sentono bene con se stessi, sono anche più disposti a mettersi in gioco sia a scuola che negli altri ambiti della loro esistenza (nelle amicizie, nello sport e nel tempo libero, ecc.). Inoltre, imparano ad affrontare con più coraggio le difficoltà e a superarle uscendone fortificati, accrescendo così la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Da chi e come apprendono tutto questo? Lo apprendono in primis dai propri genitori (o comunque dagli adulti con i quali vivono a più stretto contatto). Lo apprendono soprattutto modellando ciò che sentono e vedono tutti i giorni in famiglia. Se sei un genitore chiediti spesso: “Che cosa sto insegnando a mio/a figlio/a con i miei comportamenti? Che cosa lui/lei sta imparando dalle frasi che mi sente dire? Quali credenze su se stesso/a e sulla Vita gli/le sto trasmettendo?”.
Eccoti 10 strategie utili per aiutarti ad essere una buona guida per tuo figlio e insegnargli ad aumentare la sua autostima (e anche la tua!).
Partiamo con le prime 5….
1. Amalo in maniera incondizionata per ciò che è (e non per ciò che fa). L’autostima di un bambino cresce quando lui sente che i suoi genitori lo amano per quello che è, senza condizioni. Ogni bambino merita di essere amato per il semplice fatto che esiste e che è un Essere Umano meraviglioso (come lo sei tu!). Quindi, fai attenzione a non trasmettere a tuo figlio messaggi quali: “Ti voglio bene SE… (metti a posto la tua camera, fai tutti i compiti, i comporti bene, ecc.)“. Così facendo gli stai insegnando che il tuo amore è condizionato al fatto che lui si comporti come vuoi tu, e così impara ben presto che per essere amato deve fare determinate cose, o smettere di farne delle altre (per esempio “Se non smetti di fare i capricci non ti voglio più bene!”). Ripeti spesso a tuo figlio quanto lo ami e quanto è importante per te. Digli che lo accetti esattamente così com’è e che merita di essere amato per il semplice fatto che esiste. Tuo figlio ha bisogno di sapere che lo amerai per sempre, al di là dei suoi comportamenti, dei suoi pregi e dei suoi difetti.
2. Dagli ascolto ed attenzione. Prenditi del tempo per stare insieme a lui, fallo sentire amato e ascoltato. Così facendo gli trasmetterai il messaggio che lui è importante e che vale come persona. Non stiamo parlando di quantità, ma di qualità di tempo trascorso insieme. È inutile stare con lui se, nel frattempo scrivi al computer, rispondi al telefono, o fai altre cose mentre gli rispondi distrattamente “Si.. si… ti ascolto… un attimo… arrivo….” e intanto continui a fare altro. Dimostra interesse per ciò che ti racconta, fagli domande e rispondi alle sue, annuisci mentre parla e accompagna ciò che ti dice con esclamazioni sincere “Davvero??… Che bello amore… Dimmi un po’ che cosa stai facendo? … Che cosa rappresenta questo disegno? … Come ti senti adesso?… Come posso aiutarti?… ecc.”
3.Dagli delle regole. Per un bambino le regole sono importanti, perché contribuiscono ad insegnargli che è sempre libero di scegliere e che ogni azione porta sempre con sé delle conseguenze. Inoltre, imparerà che porre dei limiti è una cosa sana sia per sé stesso che per gli altri. Assicurati che capisca ‘il perché’ di alcune regole che gli stai insegnando: questo lo aiuterà a sentirsi coinvolto e a capire che essere disposti a rispettare piccole regole può aiutare a creare grandi equilibri (le regole possono essere davvero molto utili per una buona convivenza sia in famiglia che in altri contesti). Stabilisci poche regole che siano però chiare, coerenti e ben motivate.
4. Incoraggialo affinché si metta in gioco e si assuma dei rischi. Proponigli di fare qualcosa di nuovo e incoraggialo ad uscire dalla sua zona di comfort: a provare un nuovo sport per esempio, po a conoscere meglio quel bambino che gli sembra così diverso da lui, ad assaggiare un nuovo cibo, ecc. Insegnagli che la frustrazione si supera solo con tanta pazienza e dolcezza. Insegnagli la cooperazione, non la competizione (non solo a parole ma anche con i tuoi comportamenti… questo significa che sarai tu il primo a cooperare con quel tuo collega, invece di competere, che sarai tu il primo a riconoscere le buone intenzioni negli altri e a lodarne i pregi, invece di parlarne male dietro alle spalle, ecc.).
5. Permettigli di sbagliare. Non volere un figlio perfetto. Incoraggia la sua spontaneità e lascialo libero di provare e sbagliare. Insegnagli che commettere errori è normale e naturale quando si impara qualcosa di nuovo: stai con lui mentre si cimenta in una nuova attività, lascialo prima libero di provare e sperimentare da solo, e poi sii anche pronto ad aiutarlo. Insegnagli che l’errore è necessario per capire che cosa funziona e che cosa no, perché senza errori non c’è apprendimento. Insegnagli il valore dell’eccellenza, non quello della perfezione!
Nel prossimo post altri nuovi spunti di riflessione e le ultime 5 strategie….
Molto bello questo articolo. Complimenti
Sono felice Giovanni che ti sia piaciuto! Un caro saluto e grazie per avermi scritto 🙂
bellissimo brava come sempre aspetto con piacere di leggere le altre 5 strategie con il prossimo post ciao Nadia
Grazie Nadia!! A presto 🙂