10 passi per creare una buona relazione con i tuoi studenti

Posted by on Gen 19, 2015 in Il Blog di Ispirazione, Azione e Passione, Intelligenza Emotiva e Scuola | 0 comments

Esiste un modo per partire, sin dalla prima lezione, ‘con il piede giusto’ con i propri alunni e stabilire con loro un buon rapporto? È davvero possibile creare in classe un clima collaborativo e sereno, aperto al dialogo reciproco e alla collaborazione?

Io credo fermamente di sì, anche se sono consapevole che non è sempre facile riuscirci: un insegnante può essere messo ripetutamente a dura prova ogni giorno con i propri alunni… non è vero? Chi di voi insegna, so che capisce molto bene ciò di cui sto parlando! 😉 Tuttavia, se sappiamo che tipo di insegnanti vogliamo essere e che esempio vogliamo dare ai nostri studenti, scegliere comportamenti più utili e funzionali per instaurare un clima positivo e collaborativo, può trasformarsi davvero in una bella avventura.

In questo post vedremo alcuni spunti utili sui quali riflettere e i primi 5 passi sui quali allenarvi per passare all’azione….

1. Stabilisci delle regole chiare.

Prima lo fai e meglio è! Non aspettare per esempio che qualche tuo studente dimentichi il materiale a casa, per comunicare alla classe che quel comportamento non è appropriato. É molto più utile dire chiaramente (e il prima possibile – meglio se già durante la prima lezione) agli alunni come intendi impostare non solo le tue lezioni ma, anche e soprattutto, la tua relazione con loro.

Quali sono per te i valori più importanti? Rispetto, ordine, sincerità, trasparenza, … ricordati di condividerli chiaramente con i tuoi alunni: spiega loro che cosa significano per te e come si tramutano nel concreto in comportamenti utili ed efficaci da creare, allenare e mantenere in classe durante tutto l’anno scolastico (o comunque il periodo che avrete a disposizione).

2. Fai in modo che le regole siano condivise.

Cerca di non imporre dall’alto le tue regole: crea un momento di dialogo e confronto con i tuoi studenti, in modo che anche loro si sentano parte attiva nella definizione delle buone regole di comportamento e organizzazione delle lezioni che farete insieme. È molto più facile mantenere fede a ciò che ogni elemento della classe ha contribuito a creare, piuttosto che ‘obbedire’ a qualcosa di imposto solo dall’esterno. Per fare questo, è quindi importante che ogni insegnante sappia che cosa è davvero importante per lui/lei (es. modalità di interazione dell’alunno in classe con l’insegnante e con i compagni durante le lezioni, cura del proprio materiale, ecc.) e che, allo stesso tempo, sia anche in grado di ascoltare i ragazzi per mediare e negoziare in un’ottica di win-win. L’obiettivo infatti è che, dalle regole stabilite, tutte le parti coinvolte ne escano vincitrici: non solo il professore o gli studenti.

Questo lavoro potrebbe richiedere almeno un’ora di dialogo e confronto con i ragazzi, indipendentemente dalla materia che si insegna. Personalmente credo che sia meglio investire questo tempo all’inizio, piuttosto che partire subito con il programma del libro e affrontare certe questioni solo successivamente, magari punendo i ragazzi se non si comportano in maniera opportuna, o rimproverandoli per cose che pensiamo “dovrebbero essere abbastanza intelligenti (o grandi, o bravi, ….) per capire da soli”.

Frasi utili:

“Oggi mi piacerebbe dedicare quest’ora a noi, per conoscerci meglio e stabilire insieme delle regole di comportamento che possano aiutarci a lavorare bene insieme durante quest’anno”.

“Io credo che… e voi cosa ne pensate ragazzi?”

“Quale potrebbe essere secondo voi un modo per aiutarvi a… (Es: essere puntuali nell’esecuzione dei compiti per casa?)”.

Io di solito chiedo ai miei alunni di.. (Es. trascrivere gli esercizi sul quaderno invece che svolgerli sul libro). Perché lo faccio secondo voi? Quali sono i vantaggi?”

3. Ricordati di comunicare ciò che vuoi e non solo quello che NON vuoi!

Visto che il nostro cervello funziona principalmente per simboli e immagini, l’inconscio fatica davvero moltissimo a registrare la negazione “non” nelle frasi che ci vengono dette o in ciò che noi stessi affermiamo. Questo significa che se date ai ragazzi un comando negativo (contenente appunto la negazione NON) è come se steste dicendo loro l’esatto contrario. Per farvi capire meglio cosa intendo adesso leggete attentamente questa indicazione: “NON pensate, ho detto NON pensate, ad un elefante bianco”. Ditemi, a che cosa avete pensato? 😉
Immaginatevi cosa succede se dite ai vostri alunni frasi tipo “Giovanni, non voglio che continui ad alzarti!” oppure “State attenti a non dimenticare il materiale a casa”. Quale messaggio sarà più probabile che arrivi, invece, ai ragazzi?
Questo significa che d’ora in poi non potrete più utilizzare la negazione “non”? No, potete farlo.. almeno fino a quando non vi risulterà sempre più facile  utilizzare direttamente frasi contenenti solo comandi positivi. L’importante, però, è che questo tipo di frasi siano sempre seguite anche da un comando positivo.

Frasi utili:

Es: “Ragazzi non voglio che chiacchierate tra di voi mentre sto spiegando/parlando. Preferisco invece che ascoltiate attentamente e poi, se avete domande o non avete capito qualcosa, alzate la mano e fate una domanda ad alta voce”. Oppure direttamente: “Ragazzi quando spiego/parlo preferisco che ascoltiate in silenzio e con attenzione quello che vi sto comunicando e se volete, poi, potete farmi delle domande.”

Es. “Giovanni non voglio che continui ad alzarti senza permesso” diventerà:
“Giovanni preferisco che tu mi chieda il permesso prima di alzarti. Pensi di poterlo fare la prossima volta? Bene… Grazie.”

4. Comunica sempre con fermezza e serenità.

Quando parli con i tuoi alunni, ricorda di mantenerti il più possibile calmo/a e sereno/a, anche se stai comunicando qualcosa che ti sta molto a cuore o se stai ribadendo qualcosa che hai già detto più volte. Fare gli occhi cattivi, urlare continuamente o dare note ogni giorno non serve a nulla, anzi, contribuisce solo a creare maggiore ostilità e rifiuto da parte dei ragazzi.

Si può essere insegnanti incisivi ed assertivi, senza necessariamente creare in classe un clima di terrore!

5. Sii fedele alle regole decise, e stabilisci delle conseguenze nel caso in cui queste non vengano rispettate.

Decidere delle regole e poi non farle rispettare e/o non settare delle conseguenze in maniera chiara, fa si che l’insegnante perda completamente di credibilità agli occhi dei propri alunni. Per esempio, anche se controllare che i compiti vengano eseguiti o che i ragazzi portino tutto il materiale (se questo è quello che abbiamo stabilito insieme a loro durante la prima lezione) può risultare a volte noioso e stancante, in realtà farlo con costanza (maghari non tutte le lezioni certo, però il più spesso possibile – ogni insegnante lo deciderà in base alle ore settimanali a disposizione e alla materia che insegna) è davvero molto importante, almeno fino a quando non ci si rende conto che il nuovo comportamento che vogliamo potenziare (Es. Responsabilità per il proprio materiale scolastico), non è  diventato automatico per la maggior parte degli alunni.

In questo modo i ragazzi capiscono che ciò che l’insegnante ha chiesto è qualcosa a cui tiene veramente e che, in caso la regola condivisa non venga rispettata, l’alunno dovrà assumersene le responsabilità del caso. Evitate di usare termini quali ‘punizioni’ o ‘colpa’: preferite invece la parola respons-abilità (abilità di rispondere agli eventi). La crocetta segnata sul registro qualora uno studente dimentichi il quaderno a casa o non svolga gli esercizi assegnati, per esempio, non dobbiamo farla percepire come una punizione e non deve mai essere accompagnata da frasi tipo: “Oggi Anna ti meriti una bella crocetta sul registro perché hai dimenticato il quaderno e questo è un comportamento pessimo!”. Lasciate che la vostra comunicazione rimanga un semplice fatto oggettivo: “Oggi Anna ti segno una crocetta sul registro perché hai dimenticato il quaderno. Te ne restano ancora due. Che cosa puoi fare la prossima volta per ricordarti di portarlo? Bene… intanto oggi puoi seguire la correzione dei compiti guardando dal quaderno del tuo compagno“. Frasi di questo tipo aiutano gli studenti a non vedere le conseguenze come punizioni, e a rimanere invece orientati a trovare soluzioni. Ricordiamoci che quello che vogliamo è responsabilizzare i ragazzi circa le proprie azioni e/o scelte, e aiutarli a trovare un modo funzionale per raggiungere un obiettivo stabilito insieme.

Vi aspetto nel prossimo post per condividere con voi altri 5 passi utili!! Intanto.. buon lavoro! 😉

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